Operativo lo scudo antimissile in Romania. Mosca accusa: è contro di noi

Acceso il dispositivo anti-missile in Romania. La Nato: 'Non vogliamo una nuova Guerra Fredda'. Mosca: 'Stiamo prendendo le contromisure necessarie'

L'accensione dello scudo anti-missile in Romania
L'accensione dello scudo anti-missile in Romania
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12 Maggio 2016 - 21.57


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E’ attivo da oggi, 12 maggio 2016, lo scudo anti-missile americano in Romania. Lo Shield, questo il nome in codice dello scudo missilistico, è destinato, secondo i piani della Nato, a proteggere l’Europa da possibili minacce missilistiche. Il sistema di difesa Aegis Ashore è costato 800 milioni di dollari ed è ospitato nella base ex sovietica di Deveselu, circa 180 chilometri a sud-ovest della capitale Bucarest.

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Nato: non vogliamo una nuova Guerra Fredda. L’accensione del dispositivo – avvenuta alla presenza del premier romeno Dacian Ciolos, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg e una delegazione americana – non è passata inosservata, soprattutto a Mosca, con il Cremilino che ha reagito negativamente, considerando da sempre lo Shield come un progetto contro la Russia. Stoltenberg ha provato a rassicurare la Russia, spiegando che “la Nato si impegna solennemente nel problema sicurezza della Romania”, facendo anche riferimento alle “azioni aggressive di Mosca” in Ucraina. “La Nato non vuole un confronto con la Russia né mira a una nuova Guerra fredda e continua nei suoi sforzi per instaurare relazioni costruttive con Mosca”, ha aggiunto Stoltenberg.

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Mosca: prenderemo le contromisure necessarie. La risposta della Russia però non è tardata ad arrivare: “Il sistema anti-missile di Deveselu rappresenta una minaccia alla sicurezza nazionale della Russia – ha fatto sapere il Cremlino in una nota ripresa dai media romeni – per questo stiamo già prendendo le contromisure necessarie”.

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