Bernie Sanders è ancora in corsa: il candidato democratico ha infatti vinto la sfida contro Hillary Clinton in Oregon. E’ stato invece un testa a testa in Kentucky, altro Stato americano in cui si è votato nella notte, con la Clinton che si è imposta con uno scarto minimo 46,8% contro il 46,3% di Sanders. Insomma la candidata alla Casa Bianca, che avrebbe voluto chiudere già la corsa alla nomination per concentrarsi sul suo vero avversario (Donald Trump), deve rinviare ancora i suoi piani.
Al momento Hillary Clinton ha quasi il 95% dei delegati necessari per ottenere la candidatura tra i democratici, ma il voto della notte è la conferma che la sua campagna elettorale ha ancora diversi punti deboli. La Clinton non riesce a fare breccia nei cuori di alcune fasce della popolazione come i giovani, gli uomini bianchi, la working class, che finora ha sempre preferito votare per Sanders.
Dal canto suo proprio Sanders, nonostante non si sia ancora ritirato, spera di dimostrare la necessità del suo ruolo nel prossimo governo Usa, dato che ormai si è ritagliato un ruolo di primo piano come leader di sinistra nel partito, condizionandone la piattaforma alla convention.
Sfida decisiva in California. Adesso i due candidati guardano alla prossima tappa: le elezioni in California, Stato fondamentale per ottenere la nomination con Sanders che proverà l’ennesimo sgambetto alla Clinton. ”Combatteremo sino all’ultimo voto fino al 14 giugno e poi faremo la nostra battaglia alla convention”, ha spiegato il senatore del Vermont, commentando la vittoria in Oregon. Sanders deve però stare attento a non spaventare l’opinione pubblica associando la sua rivoluzione politica socialista ai disordini causati dai suoi fan alla riunione del partito in Nevada dopo che gli sono stati negati 60 potenziali delegati. Sanders ha condannato ogni forma di violenza ma ha difeso i suoi supporter sostenendo che non sono inclini all’intimidazione e non sono stati trattati con ”correttezza e rispetto”.
Trump vince anche in Oregon. Per i repubblicani le primarie si sono svolte solo in Oregon, dove Donald Trump ha corso contro se stesso segnando un 66% (col 65% delle schede scrutinate) in una gara solitaria senza la suspense del risultato finale. Al tycoon, cui ora mancano meno di 100 delegati per la nomination.
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