Ormai è una mattanza, ad opera dei fondamentalisti sempre più aggressivi. Un sacerdote induista, Ananta Gopal Ganguly, è stato ucciso in Bangladesh, dove da mesi si susseguono uccisioni di matrice islamica contro attivisti, blogger, professori, appartenenti alla comunità Lgbt e membri di minoranze religiose.
Il corpo del 70enne, riferiscono i media locali, è stato trovato riverso a terra con la testa quasi staccata dal collo, nei pressi del suo tempio nel distretto di Jhenaidah, nella provincia meridionale di Khulna. Si tratta della terza persona ad essere uccisa in un attacco del genere negli ultimi due giorni. Per il momento nessun gruppo ha rivendicato l’omicidio e la polizia ha detto che non ci sono testimoni.
Poco dopo tre presunti islamisti sono stati uccisi in un blitz delle forze dell’ordine contro i presunti responsabili degli omicidi: due membri della formazione locale, Jamayetul Mujahideen Bangladesh (JMB), uccisi a Dacca, e un terzo, legato ad un recente bombardamento di una moschea Ahmadiya, ucciso a Rashahi, nel nord-ovest del paese.
Solo due giorni fa nel villaggio di Bonpara, Sunil Gomes, 71enne commerciante di prodotti ortofrutticoli e cattolico della diocesi occidentale di Rajshahi, è stato ucciso, accoltellato, da estremisti islamici mentre tornava dalla messa domenicale. L’omicidio è stato rivendicato dall’Isis sul sito jihadista Amaq e la polizia ha arrestato Md Sabuj Ali, sospettato di coinvolgimento.
Nello stesso giorno, ma nell’area orientale di Chittagong, ignoti hanno inoltre sparato, uccidendola davanti al figlio, a Mahmuda Khanam Mitu, 35 anni, moglie di un noto funzionario dell’antiterrorismo impegnato contro i gruppi locali ispirati da al-Qaeda.
Un sacerdote induista decapitato in Bangladesh
Nel paese da mesi si susseguono uccisioni di matrice islamica contro attivisti, blogger, professori, gay e attivisti
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7 Giugno 2016 - 12.29
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