Una goccia nel mare, ma meglio che nulla; “Oggi, il Programma Alimentare Mondiale (Pam), l’Alto Commissariato Onu dei Rifugiati (Unhcr), l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) e l’Unicef hanno completato un’urgente operazione di soccorso per fornire una razione di un mese di cibo di cui si aveva estremo bisogno e rifornimenti igienici ad oltre 75mila siriani bloccati su un terrapieno al confine tra Siria e Giordania, chiamato anche ‘berm'”. E’ quanto si legge in una dichiarazione congiunta dei capi delle agenzie delle Nazioni Unite che hanno eseguito l’operazione.
“La situazione che queste donne, uomini e bambini stanno affrontando si fa ogni giorno più disperata, non potendo né attraversare il confine né tornare indietro. Si riparano in tende di fortuna in un ambiente desertico ed inospitale con temperature che toccano i 50 gradi e improvvise tempeste di sabbia, senza cibo sufficiente e con pochissima acqua per sopravvivere. Sono altresì urgenti vitali cure mediche. Specialmente vulnerabili sono le donne incinte, i bambini, gli anziani e i malati”, prosegue la nota.
“Ringraziamo il governo della Giordania per sostenere questa importante operazione e auspichiamo siano presto fatti altri sforzi per raggiungere le persone bloccate al ‘berm’ con assistenza umanitaria in tempo per salvare le loro vite”, si conclude.
L'Onu riesce a portare aiuti a 75 mila profughi siriani ammassati nel deserto
Donne, vecchi e bambini sono al confine con la Giordania e non possono andare avanti, né tornare dietro
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4 Agosto 2016 - 18.02
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