Amazzonia, gli indigeni hanno vinto: la mega diga non sarà costruita

Revocata la licenza: la mega struttura avrebbe sommerso 729 chilometri quadrati di foresta.

Amazzoni, indigeni festeggiano
Amazzoni, indigeni festeggiano
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5 Agosto 2016 - 18.04


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Gli indigeni dell’Amazzonia hanno vinto la loro battaglia: la mega diga Sao Luiz do Tapajos non si farà. L’Istituto brasiliano delle risorse naturali rinnovabili e ambientali (Ibama) ha infatti annullato la licenza di costruzione del progetto. La gigantesca diga idroelettrica che, come ha spiegato Greenpeace “avrebbe stravolto il cuore dell’Amazzonia brasiliana” e “avrebbe causato danni irreversibili per l’ambiente e minacciato le terre e la sopravvivenza del popolo indigeno Munduruku”, non sarà più costruita.

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Con un bacino di 729 chilometri quadri (circa l’estensione di New York), la diga avrebbe sommerso 400 chilometri quadrati di foresta pluviale incontaminata e portato alla deforestazione un’area di 2.200 chilometri quadrati per la costruzione di strade e infrastrutture necessarie alla realizzazione dell’opera.
Lo stop al progetto è un risultato “molto importante”, ha sapere tramite Greenpeace Arnaldo Kaba Munduruku, rappresentante generale del popolo Munduruku. Ora, ha spiegato, “continueremo a combattere contro le altre dighe che minacciano il nostro fiume”. L’organizzazione ricorda che sono altri 42 i progetti idroelettrici previsti per il bacino del fiume Tapajos e centinaia previsti per l’Amazzonia.

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