Una giravolta, una capriola. Qualcosa di poco immaginabile tra due paesi – Russia e Turchia – divisi fino a pochi giorni orsono dall’abbattimento dell’aereo russo da parte dell’esercito russo e, soprattutto, divisi dalla Siria: Mosca a difendere Assad e Turchia quale uno dei principali paesi che hanno sostenuto la ribellione al regime e appoggiato indirettamente l’Isis.
Ora, si dice, che la Turchia e la Russia stanno costruendo un ”meccanismo solido” per trovare una soluzione alla crisi in corso in Siria dal marzo del 2011. Lo ha detto il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, che ha accompagnato il presidente Recep Tayyip Erdogan nella missione a San Pietroburgo per incontrare il suo omologo russo Vladimir Putin.
In un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Anadolu, Cavusoglu ha annunciato che la collaborazione tra i due Paesi per la soluzione della crisi siriana si muove in ambito ”militare, di intelligence e diplomatico”. Ankara e Mosca, ha proseguito, condividono la necessità di un cessate il fuoco in Siria, della distribuzione di aiuti umanitari e di una soluzione politica per la crisi.
La Turchia e la Russia sostengono due parti opposte nella crisi siriana, ovvero Ankara i ribelli e Mosca il regime di Bashar al-Assad. Risale al 27 febbraio l’entrata in vigore di un cessate il fuoco in Siria concordato tra Russia e Stati Uniti, ma continuamente violato sul campo.
Il capo della diplomazia di Ankara ha poi affermato che Putin ha annunciato che la Russia avrebbe tolto l’embargo sui prodotti turchi. Se sarà necessario, ha proseguito il capo della diplomazia turca, verranno firmati altri accordi per garantire che vadano avanti i lavori del progetto del gasdotto TurkStream
Turchia e Russia promettono: troveremo una soluzione per la Siria
Mosca appoggia Assad, Ankara i ribelli. Ora magicamente tutti i dissidi sembrano d'improvviso svaniti
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10 Agosto 2016 - 11.22
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