Guerra dell'acqua: ad Aleppo due milioni di persone a rischio infezioni e epidemie

Una stazione di pompaggio danneggiata dalle bombe: per ritorsione chiusa anche l'altra

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24 Settembre 2016 - 12.06


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Ora siamo nell’anticamera di una nuova tragedia umanitaria che si sta per abbattere sulle disgrazie di Aleppo e della sua popolazione martoriata: dopo i fortissimi bombardamenti dei giorni scorsi sulla città 2 milioni di persone sono rimaste senza acqua. E adesso è fortissimo il rischio di infezioni e epidemie se non si fara nulla.
La denuncia (per ora inascoltata) viene dall’agenzia delle Nazioni Unite per i bambini.
I fatti: durante i bombardamenti di venerdì si è reso impossibile riparare la stazione di pompaggio Bab al-Nayrab rimasta danneggiata e che era utilizzata per la fornitura d’acqua nei quartieri orientali della città che sono in mano ai ribelli.
Per ritorsione, ha spiegato l’Onu, una vicina stazione di pompaggio, la Suleiman al-Halabi, che rifornisce d’acqua il resto di Aleppo è stata spenta.
Ha denunciato Kieran Dwyer, portavoce dell’afgenzia delle Nazioni Unite: “Con le stazioni chiuse in tutta la cittò di Aleppo e nei dintorni sono rimasti senza acqua quasi due milioni di persone. Questo potrebe presto rivelarsi catastrofico per le persone che dovranno ricorrere ad acqua contaminata e saranno a rischio di infezioni e epidemie”.
L’appello dell’agenzia delle Nazioni Unite è al momento inascoltato. Ma è chiaro che, oltre alle bombe e alle armi, nella sporca guerra civile siriana  l’acqua viene stata usata come una vera e propri arma di guerra.
Intanto la gente muore nell’ipocrisia della grandi nazioni che usano la guerra civile siriana per i loro interessi strategici.

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