Johnson accusa Assad: le bombe su Aleppo sono crimini contro l'umanità

Per il ministro degli Esteri britannico l'escalation militare pregiudica una soluzione politica

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2 Ottobre 2016 - 18.48


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Se l’erba del vicino è sempre più verde, è altrettanto vero che i bombardamenti degli avversari sono sempre più criminali-
E infatti il ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, è tornato a denunciare – dalla tribuna della conferenza annuale del Partito Conservatore in corso a Birmingham – i bombardamenti su Aleppo come “crimini contro l’unmanità”.
Johnson ha puntato il dito contro “le forze di Assad”, ma anche contro “le complicità dei russi”, sostenendo che nei raid “vengono bombardati ospedali sapendo che si tratta di ospedali e nient’altro che ospedali”.
 Ha quindi invocato la fine “dell’escalation”, giudicando altrimenti “impossibile” il rilancio di negoziati per “una soluzione politica in Siria”.
Mentre ha indicato il protrarsi del conflitto come una fonte di morte e di distruzione, ma anche come una delle cause principali dell’ondata di profughi “dilagata nell’ultimo anno in Europa”.

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Tutto vero, ma le decine di civili uccisi sotto le bombe degli Stati Uniti e del Regno Unito non si contano. Quindi dovrebbe essere proprio il “metodo” dei bombardamenti ad essere profondamente rivisto, visto che è noto fin dagli anni Novanta che la stragrande maggioranza delle persone che vengono uccise sono civili.

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