Brutale retata della polizia nella 'giungla' di Parigi: ma i migranti si riorganizzano

Un ragazzo picchiato, altri trascinati con forza: ma la 'trincea' resiste anche grazie alla solidarietà

La polizia contro i migranti a Parigi
La polizia contro i migranti a Parigi
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19 Ottobre 2016 - 15.21


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Calais resta nel cuore di Parigi. Come previsto, a notte fonda, erano solo le due, una retata ad Avenue de Flandre. La 24esima retata delle brigate che si occupano di fare pulizia di immigrati e profughi accampati nella capitale francese. Una retata per provare a cancellare per sempre l’accampamento di rifugiati sub sahariani.
La polizia ha preso di sorpresa anche i collettivi che si schierano a sostegno degli immigrati. Questa volta, il “sistema informativo” non ha funzionato e in un primo momento ha avuto la meglio la polizia. Risultato, 50 persone fermate. Scontri, resistenze, un immigrato violentemente picchiato. Un tentativo della polizia c’era già stato la scorsa settimana , ma era stato respinto. Sui fermi della polizia francese, tante denunce di diritti violati, niente avvocati, non un traduttore, alcun intervento medico per chi resta ferito nelle operazioni di polizia.
Dubbi e denunce sullo stato di detenzione di quanti vengono bloccati e fermati: celle senza finestre, i fermati lasciati senza acqua né mangiare. La scorsa estate – denuncia il collettivo de la Chapelle – una donna etiope non ha potuto nutrire il suo bambino di 8 mesi.
Nel rastrellamento della scorsa notte, molti minori non accompagnati. La retata è finita con l’ingresso in scena dei bulldozer che hanno distrutto tutto: tende, sacchi a pelo, sacchi con gli effetti personali, tutto quello che era nel perimetro è stato buttato giù..
I volontari del collettivo hanno chiamato una tv per denunciare quel che accadeva, per dire di andare a documentare, è stato loro risposto che la redazione era in sciopero.
“Fermare le retate è possibile, come le espulsioni!”, dicono al collettivo de La Chapelle.
“Al vostro fianco, qualunque sia il suo colore, la religione o il vostro il sesso, per costruirci un futuro comune”, il loro slogan di resistenza.
Finita la retata, fatti gli arresti, abbattute le tende, il popolo di questa Calais nel cuore di Parigi è tornata; ha ripreso a costruire un villaggio per uomini, donne e bambini arrivati qui da Somalia, Eritrea, Sudan. I volontari si sono stretti attorno a loro, quasi una trincea umana per la nuova operazione di polizia che sicuramente ci sarà

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