Divorzio? Imprigionata come dissidente? O semplicemente solo una questiome di privacy? la moglie di Kim Jong-un, non è più apparsa in pubblico dal 28 marzo scorso, in occasione dell’inaugurazione di un centro commerciale a Pyongyang. Questa assenza inizia a essere lunga e insolita secondo alcuni osservatori. Secondo Yonghap News, la più grande agenzia di stampa della Corea del Sud, Ri Sol-ju ha accompagnato il marito durante 18 uscite ufficiali nel 2012, 22 volte nel 2013 e 15 volte nel 2014. L’anno scorso, la moglie del dittatore è apparsa in pubblico solo sette volte e solo tre nel 2016.
Nel 2013, Ri Sol-ju aveva sospeso i suoi impegni pubblici dopo che erano stati denunciati i suoi legami con una band coinvolta in uno scandalo sessuale. Anche un anno prima era misteriosamente scomparsa. «Ri ha partecipato a manifestazioni pubbliche ogni due mesi lo scorso anno. Ma ora non è più apparsa per più di sette mesi. Questo è davvero straordinario», ha detto una fonte citata dall’agenzia. Cosa succede quindi alla moglie di Kim Jong-un? Al Telegraph, Toshimitsu Shigemura, docente all’università Waseda di Tokyo ed esperto di Corea del Nord, ha spiegato che «ci possono essere varie ragioni, come una possibile gravidanza o il fatto che il loro matrimonio abbia dei problemi» .
Un conflitto con la sorella del dittatore? – Secondo il professor Kim Jong-un era stato vittima di diversi tentativi di assassinio nello scorso anno, in particolare da parte dell’esercito della Corea del Nord. «È possibile che Ri non appaia più in pubblico perché è strettamente monitorata». Un’altra teoria è che Ri Sol-ju non sia di nuovo in buoni rapporti con la sorella di suo marito. Kim Yo-jong è alla testa del Dipartimento della propaganda del Partito dei lavoratori della Corea del Nord. E secondo alcuni esperti, è lei che che tiene veramente le redini del potere.
Nulla indica che qualcosa di grave è accaduto a Ri Sol-ju. Ma Kim Jong-un non è noto per il suo attaccamento ai legami familiari: il 13 dicembre 2013 Jang Sung-taek, lo zio del dittatore, è stato giustiziato per «aver tentato di rovesciare lo Stato», secondo l’agenzia statale Kcna.
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