È stato trovato un accordo tra Parlamento, Consiglio e Commissione Ue sul bilancio per il 2017. Ma l’Italia si è astenuta sulla proposta di compromesso finale. Questo prevede 157,9 mld in impegni e 134,5 mld in pagamenti, pari rispettivamente a un aumento dell’1,7% e a una riduzione dell’1,6% rispetto al 2016.
Nella notte il Consiglio Ue e il Parlamento hanno raggiunto l’accordo. Nella votazione, indicano fonti italiane, l’Italia si è astenuta ed è la prima volta che accade nel quadro delle decisioni sul bilancio comunitario annuale. Seppure la proposta della presidenza Ue e accettata dal Parlamento europeo abbia recepito alcune richieste italiane, indicano le stesse fonti, “ciò non è stato ritenuto sufficiente per votare in favore”. Una linea in coerenza con la riserva posta nei giorni scorsi sulla revisione di medio periodo del quadro finanziario 2017-2020, che preannuncia un veto italiano sulla programmazione economica comunitaria di lungo periodo.
Le risorse a favore di migranti e giovani e crescita verranno aumentate rispetto all’anno in corso: 5,91 mld in termini di impegni saranno disponibili per affrontare la crisi dei rifugiati e la sicurezza (+11,3%), mentre per crescita e occupazione saranno 21,3 mld (+12%). In particolare, i fondi a favore del programma Eramus aumenteranno del 19% a 2,1 mld, e l’Efsi, il fondo del Piano Juncker, avrà impegni pari 2,7 mld, (+25%). Per i giovani ci saranno anche 500 mln per la Youth Employment initiative. L’Italia si è astenuta nella votazione: è la prima volta che il nostro paese non vota a favore del bilancio comunitario annuale.
E’ la prima volta che l’Italia non vota a favore del bilancio comunitario annuale. La proposta di compromesso finale presentata dalla Presidenza slovacca ed accettata dal Parlamento europeo ha recepito le richieste italiane per quanto riguarda il finanziamento aggiuntivo (700 milioni) dei programmi Erasmus, Horizon 2020, l’iniziativa Giovani. Ma ciò non è stato ritenuto sufficiente dalla delegazione italiana per votare in favore, anche in linea con la riserva posta nei giorni scorsi sulla revisione di medio termine del quadro finanziario complessivo 2014-2020 per rivedere gli stanziamenti per il 2017-2020.
Nel prossimo bilancio Ue – ha detto il premier Matteo Renzi oggi a Cagliari – “siamo pronti a ogni tipo di intervento, fino al veto. Ma non vogliamo fare gli egoisti: siamo pronti a fare la nostra parte ma chiediamo da parte dell’Europa più attenzione su crescita e migranti”.
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