Mentre Cuba piange il suo lider maximo Fidel Castro, il neo presidente Usa Trump lancia il suo primo monito. Senza concessioni maggiori da parte dell’Avana il riavvicinamento tra Stati Uniti e Cuba potrebbe essere bloccato: lo ha minacciato oggi Donald Trump, con un tweet pubblicato mentre sull’isola caraibica cominciavano le celebrazioni dell’addio popolare a Fidel Castro.
“Se il governo cubano non è disposto a trovare un accordo migliore per il proprio popolo, per gli americani-cubani e per gli Stati Uniti nel loro complesso – ha scritto il presidente eletto – mettero’ fine all’intesa”.
Nel fine-settimana, all’indomani della scomparsa di Fidel, Trump aveva definito il leader cubano “un dittatore brutale”. Un tentativo di normalizzazione dei rapporti tra Washington e l’Avana e’ stato avviato nel 2014 da Barack Obama e da Raul Castro. L’embargo statunitense nei confronti di Cuba e’ restato pero’ in vigore, nonostante aperture parziali, anche per il diritto di veto del Congresso americano.
Nel suo tweet Trump non ha precisato a quali miglioramenti si riferisce, se solo a quelli sui diritti umani – come ha detto finora il suo entourage – o anche economici, con ulteriori concessioni da parte dell’Avana.
Barack Obama e il presidente cubano Raul Castro avevano annunciato l’inizio di un processo di normalizzazione della relazioni tra Usa e Cuba il 17 dicembre 2014. Un disgelo arrivato dopo lunghi negoziati segreti con l’aiuto del Vaticano e concretizzatosi poi in un ordine esecutivo con cui il presidente Usa ha revocato tutta una serie di restrizioni in campo finanziario, commerciale e turistico, compreso il ripristino dei voli di linea diretti. Riaperta anche l’ambasciata Usa all’Avana.
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