Sostiene la Palestina: Israele espelle una teologa cristiana

Al centro della vicenda si è trovata Isabel Phiri, una cittadina del Malawi residente a Ginevra

Isabel Phiri
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6 Dicembre 2016 - 21.35


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Una decisione discutibile che, inevitabilmente, farà esplodere nuove polemiche sui modi spicci di Tel Aviv: una esponente del Consiglio mondiale delle Chiese (che rappresenta 550 milioni di cristiani in 110 Paesi) è stata respinta ieri dalle autorità israeliane e costretta a ritornare nell’aeroporto di partenza in Europa.
È stata ritenuta una fiancheggiatrice di movimenti filopalestinesi che perorano il boicottaggio di Israele.
Al centro della vicenda si è trovata Isabel Phiri, una cittadina del Malawi residente a Ginevra, che secondo il giornale israeliano Haaretz è una eminente teologa cristiana. Diversamente da lei, quattro membri della delegazione che viaggiavano assieme hanno potuto raggiungere Gerusalemme, dove partecipano ai lavori di un piano di sostegno ecumenico (Eappi) a favore della Palestina.
Secondo Haaretz, appena giunta all’aeroporto di Tel Aviv, Phiri è stata interrogata da agenti dello Shin Bet (sicurezza interna) e da altri funzionari governativi israeliani. L’ordine di espulsione nei suoi confronti è stato deciso dal ministro degli interni Arie Deri (Shas).
Il ministro della sicurezza Ghilad Erdan ha poi indicato che “il posto di quanti sostengono il boicottaggio di Israele è fuori dai nostri confini. Continueremo ad agire per impedire loro l’ingresso”.
Ma il Consiglio mondiale delle Chiese, aggiunge Haaretz, replica di non aver mai sostenuto il boicottaggio di Israele e afferma che la decisione a danno di Phiri è stata presa sulla base di informazioni fasulle.

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