Forse è vero, ma forse c’è anche un pizzico di propaganda: ci sarebbero stati anche terroristi legati all’attentato al mercato di Natale di Berlino, che ha provocato 12 morti tra cui l’italiana Fabrizia Di Lorenzo, all’interno dei campi di addestramento dello Stato islamico rasi al suolo giovedì scorso dai bombardieri americani in Libia. E’ quanto ha sostenuto la Cnn, citando le autorità statunitensi e fonti vicine ai servizi segreti libici.
Il portavoce del Pentagono, Peter Cook, aveva riferito che nei bombardamenti del 19 gennaio, avvenuti a 45 chilometri a sud-ovest della loro ex roccaforte di Sirte, in Tripolitania, erano stati uccisi oltre 80 jihadisti che “di sicuro” avevano attivamente tramato per compiere operazioni terroristiche in Europa.
Secondo il rapporto citato dall’emittente americana, una o più persone presenti nei campi presi di mira dai raid sarebbero stati a contatto diretto con l’attentatore tunisino Anis Amri, autore dell’attacco di Berlino, poi rivendicato dallo Stato islamico. E già prima dell’attacco, le autorità tunisine e marocchine avevano informato gli investigatori tedeschi che Amri era in contatto con sospetti terroristi in Libia.
Raid contro l'Isis in Libia: tra loro terroristi legati alla strage di Berlino
Nei bombardamenti sarebbero morti 80 jihadisti
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24 Gennaio 2017 - 17.22
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