L’Unione europea è decisa a contrastare l’immigrazione clandestina “nel pieno rispetto dei diritti umani, delle leggi internazioni e dei valori europei”. È stato scritto nella dichiarazione congiunta sull’immigrazione stilata dai leader europei. I leader hanno intenzione di rafforzare “le capacità della Ue per i rimpatri, nel rispetto della legge internazionale”.
Il piano approvato dai leader nel vertice della Valletta per frenare il flusso dalla Libia si articola su 10 priorità – Per coprire le “necessità più urgenti” accoglie la proposta della Commissione di “mobilitare come primo passo 200 milioni di euro aggiuntivi per la finestra Nordafrica” del Trust Fund per l’Africa lanciato nell’autunno 2015 con 1,8 miliardi dal budget Ue e 152 milioni dagli stati membri. Al primo posto “l’addestramento, l’equipaggiamento ed il sostegno alla guardia costiera libica” con programmi europei (già avviati in autunno dall’operazione Sofia) che “dovranno essere rapidamente aumentati, in intensità e numero”. Negli altri punti: ulteriori sforzi nella lotta contro i trafficanti “con un approccio integrato che coinvolga la Libia, altri paesi sulla rotta, partner internazionali, le missioni europee Csdp, Europol e la Guardia di frontiera europea”; il supporto alle comunità locali libiche; “assicurare adeguate capacità di ricezione e le condizioni per i migranti in Libia con Unhcr e Iom” assistendo quest’ultima nelle “attività per i rimpatri volontari”.
Gentiloni: pretendiamo rispetto accordi ricollocamenti. “Senza dubbio continuiamo a pretendere che le decisioni prese sul fronte della ‘relocation’ (dei migranti, ndr) vengano attuate, e a lamentare che lo siano in modo molto relativo” e che non siano oggetto “di alcuna sanzione formale”. Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni a Malta. Sul tema migratorio, “bisognerebbe fare di più”, ma “il poco o il tanto che si è fatto è stato fatto su iniziativa italiana, di cui dobbiamo essere consapevoli e un pizzico orgogliosi”. Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni a Malta, sottolineando tuttavia che l’accordo con la Libia è stato fatto con “un interlocutore fragile”, in un contesto “un po’ più complesso che non come un’operazione secca e bilaterale” come avvenuto con la Turchia.
Leader Ue: sosteniamo l’accordo tra Italia e Libia. “L’Unione europea accoglie con favore ed è pronta a sostenere lo sviluppo dell’accordo firmato tra Italia e Libia il 2 Febbraio” dalle autorità italiane e il premier libico al-Serraj. Lo si legge nella dichiarazione congiunta sull’immigrazione stilata dai leader europei al termine della prima sessione dei lavori del summit, dedicata appunto all’immigrazione. “L’accordo con la Libia apre un capitolo nuovo”, l’Italia “ha fatto la sua parte, ora ci aspettiamo risorse e impegno da parte dell’Unione europea”, aveva detto il premier Paolo Gentiloni al suo arrivo a La Valletta per il vertice informale europeo sull’immigrazione. Proprio ieri, 2 febbraio 2017, il premier italiano ha firmato col suo omologo libico Serraj un memorandum sul contrasto al traffico di esseri umani e all’immigrazione illegale ricevendo le congratulazioni da parte di Juncker, Tusk e Tajani. Ieri sono state 450 le persone soccorse nel Mediterraneo.