Trump tira dritto sulla sua strada ed emana nuove e più stringenti misure sulle espulsioni dei migranti. La nuova amministrazione americana cambia le regole imponendo una stretta anche per le persone macchiatesi di reati meno gravi. In più, il dipartimento per la Homeland Security assumerà 5mila agenti per la sicurezza di frontiera e 10mila doganali.
In sostanza, stando alle disposizioni del dipartimento per la Sicurezza Interna, si estendono per categoria e quindi per quantità gli irregolari in Usa soggetti ad espulsione.
Anche qui una netta cesura con la politica di Obama: il memorandum diffuso oggi elimina le indicazioni in vigore durante la precedente amministrazione, che concentravano l’attenzione sugli immigrati illegali che avessero commesso reati gravi o costituissero una minaccia per la sicurezza nazionale. La precedente amministrazione inoltre tendeva a dedicare maggiori risorse sugli individui che avevano appena attraversato la frontiera.
“L’aumento dell’immigrazione illegale alla frontiera sud una significativa vulnerabilità nella sicurezza nazionale Usa”, afferma il testo, firmato dal segretario alla Sicurezza interna, John Kelly, spiegando che saranno perseguiti gli immigrati senza documenti con reati violenti a carico, ma anche chi abbia “abusato” dei sussidi pubblici, commesso reati minori, e che “a giudizio dell’agente dell’immigrazione possa rappresentare un rischio per la sicurezza pubblica e nazionale”. Sean Spicer, portavoce della Casa Bianca, ha detto che “tutti coloro che sono illegalmente negli Usa potranno essere espulsi in qualsiasi momento. Una posizione netta.
La tragedia. Decisione quella dell’amministrazione che ha subito avuto una tragica ripercussione. A seguito dell’annuncio da parte del governo dell’ accelerazione sulle espulsioni degli irregolari, un cittadino messicano di 44 anni, Guadalupe Olivas Valencia, si è suicidato gettandosi da un ponte a Tijuana, nel nord-ovest del Messico. A riferirlo sono state le stesse autorità locali ieri sera. L’uomo, che era stato espulso dagli Stati Uniti verso le ore 8.20 locali, “si è lanciato da un ponte” situato a pochi metri dalla frontiera, ha spiegato il responsabile locale della sicurezza pubblica. Testimoni oculari hanno raccontato che “pareva molto angosciato dal fatto di essere stato espulso e di ritrovarsi in una città dove non conosceva nessuno”.
Argomenti: donald trump