Morti e saccheggi nelle città: il Venezuela sull’orlo della rivolta sociale

Il paese è ormai al collasso. Dopo gli 11 morti di ieri, saccheggi sui quali governo e opposizione si accusano a vicenda e scontri estesi a Petare

Scontri in Venezuela
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22 Aprile 2017 - 18.01


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Non si placa affatto il clima di proteste in Venezuela. Il paese è letteralmente al collasso, messo a ferro e fuoco da oppositori al governo di Nicolas Maduro e dai suoi sostenitori. Scontri che nella scorsa notte hanno portato a 11 morti.

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Il clima si incendia sempre di più e dalla protesta antigovernativa si è passati ai saccheggi. il clima di caos e violenza che ha segnato le manifestazioni di piazza dell’opposizione, duramente represse dal governo di Nicolas Maduro, sta minacciando ormai di degenerare in una vera e propria rivolta sociale.

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Dopo gli 11 morti di ieri a El Valle, a sud di Caracasm durante una notte di scontri e saccheggi, la violenza si è estesa anche a Petare, il quartiere popolare del nord della capitale considerato la zona più pericolosa della città.

Qui la notte scorsa si sono moltiplicati i messaggi dei residenti sui social network, denunciando tentativi di attacchi contro negozi e scontri fra oppositori, forze dell’ordine e civili filogovernativi armati, i cosiddetti ‘colectivos’.

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Il vicepresidente, Tareck El Aissami ha parlato di “una nuova spirale di violenza organizzata dai delinquenti politici in combutta con i delinquenti criminali, che attaccano insieme il popolo più umile”. Il deputato oppositore José Guerra ha accusato “i paramilitari del regime”.

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