Una storia brutta in un paese dove la democrazia è solo presunta e la guerra continua da decenni: il vicepresidente afghano, generale Abdul Rashid Dostum, ha lasciato ieri sera Kabul, diretto in Turchia, ufficialmente per sottoporsi a controlli medici, ma a quanto pare per allontanarsi da una inchiesta giudiziaria che lo vede coinvolto nella presunta tortura, assortita da sevizie sessuali, di un avversario politico nel 2016.
La notizia della partenza per problemi di salute di Dostum, rinomato Signore della Guerra dei tempi dell’occupazione sovietica dell’Afghanistan, è stata resa nota dalla tv Tolo, ma il portale di notizie Khaama Press ha esplicitamente collegato il viaggio con la denuncia presentata contro di lui dall’ex governatore della provincia di Jawjzan, Ahmad Ishchi.
In gennaio questi aveva denunciato che Dostum lo aveva fatto sequestrare in novembre da nove sue guardie del corpo per oltre due settimane, sottoponendolo a torture di ogni genere, compreso un atto di sodomia realizzato con un fucile.
Ad un certo punto la residenza nella capitale afghana del vicepresidente è stata circondata da forze speciali della polizia, mentre il portavoce del ministero dell’Interno, Siddiq Siddiqi, aveva confermato che sull’accaduto era stata aperta una inchiesta.
Torture e sevizie sessuali: il vice-presidente dell'Afghanistan fugge
Il generale Abdul Rashid Dostum è ufficialmente in Turchia per cure, ma in realtà per evitare l'arresto per aver sequestrato un avversario
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20 Maggio 2017 - 11.42
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