Una polemica che farà discutere: “Siamo un Paese razzista, per questo ci meritiamo di non essere campioni d’Europa. Sono uno del popolo, vado al mercato, vado spesso al bar, ascolto la gente, e posso dire che molti francesi sono razzisti”: la bordata arriva da Guy Roux, uno dei ‘santoni’ del calcio francese, in un’intervista a Le Figaro in cui l’ex tecnico dell’Auxerre (lo ha allenato per 40 anni) se la prende con l’ipocrisia tutta francese dietro la quale c’è l’allontanamento di Benzema dalla nazionale.
“Prima dell’Europeo – ricorda Roux, oggi commentatore televisivo – il 70% dei francesi non lo voleva in nazionale, ma quei sondaggi non c’entrano con le baraccopoli o le banlieu. Tutti sanno che Benzema è un giocatore eccezionale ma lo criticano perché non canta la Marsigliese, anche io non l’ho mai cantata perché canto male”, aggiunge Roux che se la prende anche con i vertici federali: “Deschamps e il presidente Le Graet non sono razzisti, ma hanno deciso di lasciarlo fuori per essere più tranquilli. Magari hanno fatto bene, ma alla fine non abbiamo vinto l’Europeo”, chiosa il quasi 79enne tecnico che poi parla di un altro paradosso del mondo transalpino: “Se togli i musulmani al calcio francese, resti con un campionato a sette squadre. E per me non è importante la religione, chi è cattolico, protestante o musulmano, conta che sia patriottico”.
Roux: razzismo contro Benzema. Senza i musulmani il calcio francese non esisterebbe
Guy Roux è il decano degli allenatori d'Oltralpe: l'attaccante fatto fuori perché non canta la Marsigliese
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2 Giugno 2017 - 15.09
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