Il gran rifiuto di Donnarumma e le strategie del Rasputin Raiola

Ma questo è il mercato, bellezza: l'agente ha già disegnato il percorso per il suo assistito, con un cammino pavimentato da milioni di euro.

Gigio Donnarumma
Gigio Donnarumma
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Diego Minuti Modifica articolo

15 Giugno 2017 - 17.16


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L’indimenticato ed indimenticabile Massimo Catalano, di ”Quelli della notte”, guardando alla vicenda di Gianluigi Donnarumma, avrebbe formulato una delle sue strampalate domande: è meglio essere belli e ricchi oppure brutti e poveri?
Una domanda retorica la cui risposta è scontata. Così come scontata appare l’evoluzione della trattativa relativa al contratto del giovane portiere al quale il Milan ha fatto proposte inverosimili per un ragazzo di appena 18 anni (e con almeno, visto il ruolo, 15 anni di carriera davanti) , ma che sono state respinte dal Rasputin degli agenti, Mino Raiola, uno che, quando si siede al tavolo di contrattazione, è abituato ad alzarsi con il conto personale lievitato proporzionalmente ai contratti milionari che spunta per i suoi assistiti.
Quindi ora tutto è azzerato, anche se è probabile che il Milan cerchi di fare un ulteriore passo, davanti alla prospettiva di dovere cedere l’anno prossimo Donnarumma a costo zero e, per converso, di doverlo tenere con il broncio per tutto il prossimo campionato (fino alla scadenza del contratto in essere), presumibilmente seduto in fondo della panchina, nell’angolo riservato a ribelli e reprobi.
Ma questo è il mercato, bellezza, e c’è da essere certi che Raiola ha già disegnato il percorso per il suo assistito, con un cammino pavimentato da milioni di euro.
La decisione di Donnarumma (comunicata alla società oggi pomeriggio da Raiola, che ne ha attribuito l’intera responsabilità alla volontà del giocatore) è comunque arrivata a sorpresa perché la proposta del Milan era allettante (alla fine circa cinque milioni all’anno), ma evidentemente non tanto da mettere in un angolo la seduzione di una collocazione all’estero, dove il ragazzo ha molti e danarosi estimatori.
La situazione comunque potrebbe mutare perché, Raiola insegna, ogni trattativa si evolve con l’accorciarsi dei giorni rimanenti del mercato e quindi non si può escludere che ci siano colpi di scena. Che certo farebbero la felicità dei tifosi del Milan che, dall’addio al club di Maldini, sono alla spasmodica ricerca di una bandiera, un ruolo che sembrava disegnato sulle misure di Donnarumma, giocatore del Milan, tifoso del Milan. Ma evidentemente tifoso non di quel tanto da fargli accantonare la prospettiva di raddoppiare i suoi introiti annuali, accasandosi magari al Real Madrid (da anni a caccia di un portiere di statura mondiale), al City o allo United, in caso di cessione di De Gea alla Casa Blanca.
Come trascorrerà ora le sue giornate Gianluigi Donnarumma? Forse con la tristezza nel cuore, ricordando tutta la trafila in casa Milan. Ma di certo l’onnipotente Mino Raiola avrà argomenti per alleviare la sua prostrazione. ”Vedi, caro Gigio – immaginiamo gli dirà -, anche Pogba era triste. Ora forse è ancora triste, ma guadagna dodici milioni di euro all’anno”.
Meditate, gente. Meditate.

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