Guerra, fame e violenza: 2016 anno record di persone costrette a fuggire
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Guerra, fame e violenza: 2016 anno record di persone costrette a fuggire

Nell'anno passato sono stati 65,6 milioni tra migranti, rifugiati e richiedenti asilo

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19 Giugno 2017 - 09.32


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Numweri che mettono i brividi. E che – forse – dovrebbero far vedere le politiche con occhi diversi: invece che accapigliarci con quello che avviene (metaforicamente) a valle, bisognerebbe che accada a monte e li intervenire sul serio: il 2016 è stato l’anno con il più alto numero di persone costrette a fuggire da guerre, violenze e persecuzioni di sempre. Lo ha certificato il Global Trends 2016, la principale indagine sui flussi migratori a livello mondiale condotta dall’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr): alla fine del 2016 le persone costrette ad abbandonare le proprie case in tutto il mondo sono 65,6 milioni – circa 300.000 in più rispetto all’anno precedente.
Il totale di 65,6 milioni è costituito da tre componenti principali. La prima è il numero dei rifugiati a livello mondiale che, attestandosi a 22,5 milioni, rappresenta il più alto mai registrato. La seconda componente è rappresentata dalle persone sfollate all’interno del proprio Paese, il cui numero si è attestato a 40,3 milioni alla fine del 2016 (rispetto ai 40,8 milioni dello scorso anno). La terza componente sono i richiedenti asilo, persone fuggite dal proprio Paese e attualmente alla ricerca di protezione internazionale come rifugiati. Alla fine del 2016 il numero di richiedenti asilo a livello mondiale è stato di 2,8 milioni.
“È una situazione inaccettabile da cui emerge sempre più chiaramente la necessità di solidarietà e di uno sforzo comune nel prevenire e risolvere le crisi, assicurandosi nel frattempo che rifugiati, sfollati interni e richiedenti asilo siano adeguatamente protetti e assistiti in attesa che vengano trovate soluzioni adeguate”, ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi. “Dobbiamo fare di più per queste persone. In un mondo in conflitto, quello che serve sono determinazione e coraggio, non paura”, ha aggiunto il commissario.

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