Amnesty International che in un comunicato denuncia “spaventoso” numero di vittime civili e chiede una indagine seria e “non negazione” dell’evidenza. “Siamo delusi dalla maniera sprezzante con la quale le forze della coalizione a guida Usa e quelle irachene hanno trattato il nostro rapporto che descrive l’enorme sofferenza dei civili a Mosul ovest”.
“Come minimo, i governi che fanno parte della coalizione così come le forze irachene devono garantire un`indagine tempestiva e imparziale sulle presunte violazioni che abbiamo documentato. Auspichiamo un immediato riconoscimento pubblico del costo enorme che questa battaglia ha causato per i civili così come una risposta chiara da parte delle forze della coalizione a guida Usa e di quelle irachene sulle violazioni e gli attacchi documentati da Amnesty International nel suo rapporto sull`operazione a Mosul ovest”, ha dichiarato Lynn Maalouf, direttrice delle ricerche di Amnesty sul Medio oriente.
“Persino le guerre hanno le loro leggi e si deve rendere conto quando le si vìola”, ha aggiunto Maallouf che ha sottolineato come la sua organizzazione “ha documentato come il gruppo armato che si definisce Stato islamico abbia commesso orribili crimini di guerra contro i civili – ma le violazioni di una delle parti in conflitto non sono mai una giustificazione perché l`avversario si faccia beffe delle leggi di guerra”.
Per Amnesty, “utilizzando esplosivi con effetti su vaste aree e attacchi aerei sproporzionati in aree densamente popolate, la coalizione a guida Usa e le forze irachene non sono riuscite ad adattare le proprie tattiche alla realtà sul terreno”.
“Non c’è dubbio che centinaia, se non migliaia, – ha proseguito Amnesty – avrebbero potuto essere evitati a Mosul ovest se le forze irachene e quelle della coalizione a guida Usa avessero dato priorità alla loro protezione, come richiesto dal diritto internazionale umanitario”.