Lo hanno fatto: esperti forensi hanno aperto in nottata la tomba di Salvador Dalì per prelevare campioni del Dna in seguito all’istanza presentata da una donna, Pilar Abel, che afferma di essere sua figlia. Lo rendono noto fonti giudiziarie.
Una magistrata aveva disposto che venisse prelevato il Dna del celebre pittore – sepolto a Figueres – per verificarne la compatibilità con quello della presunta figlia. Secondo la giudice “non esistono resti biologici né oggetti personali sui quali praticare” la prova del Dna.
Il pittore era morto il 23 gennaio del 1989.
Maria Pilar Abel Martinez, nata nel 1956, sostiene che sua madre, allora domestica di una famiglia di Figueres in vacanze a Cadaques, sulla Costa Brava, dove viveva il pittore, avrebbe avuto nell’estate del 1955 una relazione clandestina con Dalì.
La donna si è rivolta alla giustizia di Madrid per ottenere che venga riconosciuta la paternità del maestro catalano, e ha fatto causa alla Fondazione Gala Dalì e al Ministero delle finanze spagnolo, quali eredi legali del pittore.
Aperta la tomba: prelevato il dna dal corpo di Salvador Dalì
Una donna si era rivolta alla magistratura sostenendo di essere la figlia biologica del celebre pittore
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20 Luglio 2017 - 21.37
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