Erdogan odia i curdo-siriani che considera un’estensione del Pkk. E in tutti questi mesi le truppe curde e le milizie turcomanne fedeli ad Ankara e da loro armate non hanno mai smesso si sparare alle stesse forze che stanno liberando Raqqa dallo Stato Islamico.
Questa notte l’esercito turco ha invaso alcune aree della provincia di Kobane (la città martire che seppe resistere all’isis) attraversando i confini del Rojava (ossia l’area del nord-della Siria a maggioranza curda che è una regione autonoma e si è data un’organizzazione statale dopo l’inizio della guerra civile siriana) in due punti, ossia i villaggi di Siftek e Bobani.
Uno sconfinamento avvenuto dopo aver ammassato truppe e mezzi militari lungo la frontiera turco-siriana, i cui confini non vengono assolutamente rispettati da Ankara che si sente legittimata a combattere i “terroristi” curdi e – solo in parte – lo Stato Islamico.
Durante l’incursione i militari turchi hanno anche minato la linea di confine.E si sono spinti per 20 chilometri nel cantone di Kobane. Duro il comamandante delle Ypg: se i turchi ci attacherann sarà nostro dovere rispondere.
I curdo-siriani hanno anche denunciato un’intensificarsi delle azioni dei turchi e delle milizie loro alleate nell’ultima settimana.
L'esercito turco è entrato nel cantone di Kobane, la città che ha resistito all'Isis
Insursione delle truppe di Ankara che si sono spinte per 20 chilometri nei territori del Rojava. Le Ypg: risponderemo se attaccati
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31 Luglio 2017 - 11.04
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