Un pannicello caldo, che non cambia il problema: dopo le polemiche sul caso Regeni per la decisione sul rientro dell’ambasciatore italiano a Il Cairo, la Farnesina spiega che “comprendiamo lo stato d’animo della famiglia ma a distanza ormai di più di un anno l’assenza del nostro ambasciatore non era più strumento di pressione ma era diventato il suo opposto. Una pistola scarica”. Gianpaolo Cantini inoltre arriverà in Egitto affiancato da un investigatore per cooperare con la procura egiziana.
Chiudere ogni tipo di comunicazione con il Cairo scegliendo di non mandare l’ambasciatore avrebbe significato rinunciare anche a una minima speranza di venire a capo del responsabile del suo omicidio.
Cantini arriverà in Egitto affiancato da una figura specifica che gestirà la cooperazione giudiziaria e investigativa con la procura generale del Cairo. Non è ancora stato deciso se si tratterà di un magistrato o di un ufficiale di polizia giudiziaria. Viene confermato poi l’ ordine del giorno del settembre 2016 che blocca ogni fornitura gratuita di materiale bellico al regime di Al Sisi.
Resta congelato sine die – come si legge ancora dalla lettera di incarico – il business council italo- egiziano. Verrà mantenuta l’allerta sul sito istituzionale della Farnesina e saranno aumentati i progetti di cooperazione e sviluppo con l’Egitto con oggetto il rispetto dei diritti umani e la parità di genere.
Casi Regeni: un investigatore affiancherà l'ambasciatore italiano in Egitto
Gianpaolo Cantini arriverà avra un funzionario che gestirà la cooperazione giudiziaria con la procura generale del Cairo. Magitrato o poliziotto
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17 Agosto 2017 - 08.36
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