Trump condanna i suprematisti, ma solo un pochino...

Il presidente firma una risoluzione del Congresso contro i razzisti, ma poi dice che a Charlottesville, dove un estremista bianco uccise una ragazza che manifestava, c'erano anche brutti ceffi della sinistra

Suprematisti americani
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Diego Minuti Modifica articolo

15 Settembre 2017 - 07.32


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Proprio non ce la fa Donald Trump a condannare, inequivocabilmente, i suprematisti. Non ci riesce proprio a dire che razzisti e assertori della supremazia della razza bianca non possono fare parte di una società che si fonda sulla democrazia e sulla difesa dei suoi valori. Così, poche ore dopo avere firmato una risoluzione con cui Senato e Camera, all’unanimità, condannavano i gruppi razzisti, tornando a parlare dei fatti di Charlottesville ha detto che se c’erano i suprematisti a mostrare i muscoli, c’erano anche, sull’altro lato della barricata, dei soggetti poco raccomandabili, riconducibili alla sinistra libertaria che sta rialzando la testa in America.
Per definire gli attivisti di sinistra Donald Trump ha usato una etichetta, ”bad dudes”, che viene incollata ai tipacci, a quelli che, se l’incontri per strada, è meglio girare i tacchi.
Insomma, a Charlottesville c’erano i cattivoni dei suprematisti e c’erano anche i cattivi di sinistra. Con una operazione che può essere riassunta nel concetto che se tutti sono cattivi, in fondo non lo è nessuno. Un concetto amato da chi fa politica quando si tratta di non volersi esporre, ma in questo caso Donald Trump trascura un particolare che forse per lui è marginale, e cioè che a Charlottesville ci ha lasciato la vita una ragazza che, pacificamente come altri, voleva esprimere il suo dissenso verso coloro che giudicano le persone dal colore della pelle o dalla religione, al di là di quello che realmente sono.
Negli Stati Uniti questo è un argomento da maneggiare con cura, almeno da parte di chi guarda a destra, politicamente parlando. I suprematisti e le milizie bianche, le varie Fratellanze ariane ed i gruppi di resistenza al governo vivono in quella parte nera della destra americana e, seppure numericamente non influenti, devono pure essere considerati da chi fa politica parlando alla pancia dell’elettorato. Perchè i suprematisti non sono solo quelli che hanno sul paraurti dell’auto l’adesivo con la bandiera della Confederazione, ma anche coloro che credono che un’America ripulita di musulmani e chicanos sarebbe più pura e quindi forte. Che, in fondo, sono le cose, con parole diverse, che propugna Trump che vuole chiudere le porte dell’America a tutti coloro di cui non si fida: potenziali terroristi, potenziali spacciatori, potenziali questo o quello.
Già, ma è ancora questa l’America dei padri fondatori?

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