L’offensiva del governo spagnolo contro il referendum indipendentista catalano che è stato convocato per il primo ottobre prossimo si alza di livello ed investe la rete.
Tutti coloro che tentano di connettersi a siti legati al prossimo referendum, come referendum.cat, si trovano davanti un messaggio della giustizia spagnola che così impedisce l’accesso. Anzi, è stato anche arrestato José Masoliver, uno dei responsabili della società PuntCat che gestisce i nomi di dominio catalano contraddistinti dal dominio ”.cat” e che è stato perquisito dalla polizia spagnola.
Gli esperti informatici del governo hanno cercato, sulla rete, i siti colegati al referendum e quello ufficiale con l’indirizzo ”referendum.cat” è stato il principale obiettivo delle autorità spagnole perchè fornisce informazioni sul voto e consente di stampare le schede.
Il sito, ospitato su un server nella città catalana di Malgrat de Mar, è stato chiuso il 13 settembre. Subito dopo, Carles Puigdemont, presidente del governo della Catalogna, ha pubblicato sul suo account Twitter due altri indirizzi su cui collegarsi e che sono copie del sito bloccato, ref1oct.eu e ref1oct.cat. Questi due siti sono ospitati rispettivamente in Lussemburgo e nel Regno Unito, quindi mettendo le autorià spagnole nell’impossibilità di bloccarli agendo sui loro server.
Il governo spagnolo mette il bavaglio ai siti legati al referendum indipendentista
Arrestato uno dei responsabili della società che gestisce il dominio '.cat'. L'accesso impedito ed un cartello spiega che i siti sono stati bloccati dalla giustizia spagnola.
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globalist Modifica articolo
21 Settembre 2017 - 14.52
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