La protesta degli atleti americani, contro le condizioni dei neri negli Stati Uniti, varca la frontiera per approdare in Canada, un Paese che non sembra essere toccato da queste problematiche. Ieri sera i Saskatchewan Roughriders, che giocano nella lega professionistica canadese, hanno voluto sostenere i loro colleghi della National Football League, mentre, nel loro stadio, a Regina, risuonavano le note dell’inno nazionale, ”Oh, Canada”.
Immagini che hanno fatto immediatamenre il giro del Paese.
I giocatori della franchigia del Saskatchewan, come segno di solidarietà alla protesta negli Stati Uniti, hanno formato una catena umana lungo le linee laterali del campo, prima dell’incontro con i Calgary Stampeders.
Per tutti ha parlato il linebacker dei Roughriders, Henoc Muamba, di origini congolesi, che ha detto come tutte le manifestazioni di solidarietà nei confronti dei giocatori del NFL ”dimostrano che il movimento va al di là del calcio. È davvero più grande del calcio. È più grande di noi atleti. Non è qualcosa solo del Canada, non è qualcosa solo degli Stati Uniti. È organizzare il futuro dei nostri figli, farli vivere in un mondo migliore di quello che abbiamo adesso”.
Nella loro protesta i Roughriders hanno l’appoggio incondizionato dei loro tifosi, da sempre considerati come molto sensibili ai temi sociali. Come hanno dimostrato annunciando che non acquisteranno i biglietti di una lotteria, organizzata da un ex presidente della franchigia, Tom Shepherd, che con una dichiarazione aveva espresso il suo appoggio alla richiesta del presidente Trump di licenziare i giocatori dell’Nfl che si inginocchiano durante l’inno
Anche in Canada la protesta dei giocatori contro Trump: catena umana dei Saskatchewan
Prima dell'incontro con i Calgary Stampeders, in segno di solidarietà con i neri d'America. Henoc Muamba: non lo facciamo per il football, ma per dare ai nostri figli un mondo migliore
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27 Settembre 2017 - 09.10
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