Ophelia, tre vittime in Irlanda e 32 in Portogallo: 320mila senza luce

Violenti incendi alimentati dalle alte temperature e dai forti venti causati dal passaggio dell'uragano e 4 in Spagna

Grandi onde a Porthleven in Cornovaglia
Grandi onde a Porthleven in Cornovaglia
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17 Ottobre 2017 - 07.18


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Un’altra vittima, la terza, in Irlanda a causa dell’uragano Ophelia. Si tratta, secondo l’emittente pubblica Rte, di un uomo che ha perso la vita dopo che un albero abbattuto dai forti venti è caduto sulla sua automobile. Il fatto è avvenuto a Dundalk, nel nord dell’isola, vicino al confine con l’Irlanda del Nord.

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Paura in Gran Bretagna per l’uragano Ophelia. La prima vittima della tempesta in Irlanda è un’anziana signora che si trovava a bordo della propria auto nei pressi di Aglish quando un albero è precipitato sul mezzo uccidendola. Intanto oltre 120 mila abitazioni sono senza luce nel Paese mentre in Galles, dove la tempesta è attesa nelle prossime ore, è scattata in anticipo la chiusura della scuole per motivi precauzionali. La seconda vittima è un uomo di 30 anni che ha perso la vita mentre tentava con una motosega di tagliare un albero abbattuto dai fortissimi venti che superano i 150 chilometri orari. Il fatto è avvenuto a Cahir, nel sud dell’isola.

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Oltre 360 mila utenti sono senza elettricità in Irlanda a causa dell’uragano Ophelia che sta sferzando l’isola. Ne dà notizia l’emittente pubblica irlandese Rte, secondo cui fra il 5 il 10% delle famiglie colpite rischiano di restare al buio per più di una settimana.

Un sole di colore rosso é spuntato oggi sul cielo dell’Inghilterra nord-occidentale a causa di un effetto collaterale attribuito all’uragano Ophelia, responsabile anche dell’odore “di fumo” avvertito in quota dagli equipaggi di alcuni aerei passeggeri in volo verso Liverpool, Manchester, Dublino e l’isola di Jersey, atterrati a scopo precauzionale senza problemi di sorta. Lo riportano i media britannici. Secondo gli esperti di meteorologia, dietro entrambi i fenomeni atmosferici ci sarebbe il pulviscolo del deserto del Sahara intercettato da Ophelia durante il suo tragitto, ma anche la cenere e i detriti polverizzati raccolti dall’uragano al passaggio sul Portogallo in fiamme, prima di essere sparsi dal vento ai margini della sua zona d’impatto sulle isole britanniche. Materia che ha lasciato dietro di sé l’odore di bruciato avvertito a bordo di alcuni aerei e che ha dato vita in certe zone a una sorta di filtro colorante dei raggi del sole.

Si appesantisce intanto il bilancio delle vittime dei violenti incendi che hanno interessato alcune aree della Spagna e del Portogallo, causati dal passaggio dell’uragano, 32 persone sono morte in Portogallo. Tre invece le vittime nella Galizia spagnola. La protezione civile portoghese ha spiegato che altre 25 sono rimaste ferite, tra cui molti vigili del fuoco, per le fiamme, mentre nella Galizia spagnola tre persone hanno perso la vita, intrappolate in un’auto. 

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I servizi di emergenza hanno registrato più di 500 incendi ieri, il numero più alto dell’anno in un solo giorno e il peggiore in oltre 10 anni. Nel giugno scorso, un rogo particolarmente violento aveva provocato la morte di 64 persone in Portogallo. Gli incendi di questi giorni sono alimentati, oltre che dai venti dell’uragano Ophelia, dalle temperature superiori alla media stagionale, sopra i 30 gradi, aggravate da una prolungata siccità. Entro oggi è previsto l’arrivo della pioggia, che dovrebbe alleggerire il lavoro dei vigili del fuoco.

 

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