Da un lato c’è un professore che ammette d’avere inviato messaggi alle sue allieve, ma solo nell’esercizio del suo ruolo di formatore di coscienze e culture; dall’altro ci sono le consuetudini, secondo le quali quando una cosa disdicevole viene a galla, anche se si è praticamente certi della sua fondatezza, si cerca di tovare una soluzione indolore se non per tutti, almeno per l’istituzione.
E’ quanto pare sia avvenuto nel caso del professore Maurizio Gracceva, docente di storia e filosofia al liceo Tasso, uno dei più prestigiosi di Roma, che alcune allieve accusano di averle bombardate di messaggi che nulla avevano del rapporto docente-discente, ma erano invece impregnati di tematiche sessuali, con obiettivi che è facile intuire.
Ora, fermo restando che se nel comportamento del professor Gracceva – che intanto è stato sospeso – ci sono elementi di rilevanza penale spetterà alla magistratura decidere tempi e modi dell’inchiesta, è forse opportuno soffermarsi su alcuni punti dell’intervista, rilasciata al Corriere della Sera, da una delle ragazze che hanno denunciato il docente.
La prima, di maggiore evidenza, è che Gracceva dovrà spiegare se, nella sua mente di studioso, il fatto di avere spedito ad una singola ragazza oltre 2.600 messaggini telefonici non induce a qualche riflessione negativa. Perché logica vorrebbe che il suo rapporto con gli studenti sia omogeneo ed equilibrato, senza fare trapelare le preferenze che peraltro ci sono sempre state da parte dei professori. Ma 2.600 più che un numero sembrano la conferma di una patologia.
Ma è un altro il passaggio dell’intervista che merita un approfondimento. Dice la ragazza: ”Lo sapevano anche gli insegnanti: era già stato richiamato anche prima della mia denuncia, gli altri prof lo controllavano”. Più che un particolare dato alla valutazione dei lettori, questa frase sembra suonare quasi come un atto d’accusa per le strutture del liceo Tasso che sapevano, intuivano, sospettavano, ma nulla hanno fatto per fermare l’azione del professor Gracceva.
Il resto, come il contenuto dei messaggi (orgasmi, sesso, viagra) si commenta da solo.
Il professore malato di messaggite sexy. Una delle vittime: i professori sapevano e hanno taciuto
Il professor Maurizio Gracceva ha inviato sino a 2.600 messaggi ad una sola studentessa, parlando di sesso, orgasmi e viagra. E' stato sospeso.
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globalist Modifica articolo
5 Gennaio 2018 - 09.17
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