L’esercito turco ha di nuovo preso di mira, questa mattina, rifugi e postazioni usati dai miliziani kurdi sul confine turco-siriano, nel settore di Afrin.
L’esercito turco ha ripreso, da oggi, a bombardare le posizioni detenute dalle forze curde. Annunciata da giorni, l’operazione è iniziata nella notte tra giovedì e venerdì.
In una dichiarazione di parte turca, si afferma che sono stati presi di di mira rifugi e nascondigli utilizzati dai miliziani curdi delle Unità di protezione del popolo (YPG), dal Partito kurdo dell’Unione democratica (PYD) e dal Partito dei lavoratori del Kurdistan. (PKK, formazione separatista curda della Turchia).
Ankara ritiene che la presenza di forze curde in quest’area vicino al confine turco costituisca una minaccia alla sua sicurezza. Soprattutto da quando la coalizione guidata dagli Stati Uniti ha annunciato domenica (14 gennaio) di lavorare con i suoi alleati delle Forze Democratiche Siriane (SDF) per formare una nuova forza di confine di 30.000 uomini. Per ora, nessun soldato turco è stato schierato in territorio siriano, ha detto il ministro della Difesa, Nurettin Canikli.
Siria: la Turchia ha ripreso il bombardamento delle postazioni curde ad Afrin
Ankara, che nega la presenza di suoi militari in territorio siriano, sta martellando le posizioni controllate dai miliziani curdi dell'Ypg, del Pyd e del Partito dei lavoratori del Kurdistan
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20 Gennaio 2018 - 10.56
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