Le mani di Erdogan su Afrin: decideremo noi a chi e quando riconsegnare la città
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Le mani di Erdogan su Afrin: decideremo noi a chi e quando riconsegnare la città

Il Sultano replica a Lavrov che aveva auspicato la restituzione ad Assad. Nessuna parola sulla pulizia etnica a danno dei curdi

Occupazione turca a Afrin
Occupazione turca a Afrin
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10 Aprile 2018 - 15.50


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Arrogante come quello che sa di poter fare cosa vuole nel silenzio-assenso della comunità internazionale. E adesso il Sultano detta le condizioni: sarà la Turchia, e non il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, a decidere quando e a chi riconsegnerà Afrin, enclave curda nel Nord siriano caduta nelle mani delle truppe di Ankara lo scorso marzo dopo un’offensiva aerea e terrestre durata due mesi. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan .
Commentando le dichiarazioni di Lavrov che aveva detto che il suo Paese si aspetta la riconsegna dell’enclave curda al regime siriano, Erdogan, ha detto: “Questa è una posizione molto sbagliata, noi sappiamo bene a chi restituiremo Afrin”, come ha riportato l’agenzia di stampa Anadolu.
“Consegneremo Afrin ai suoi abitanti quando arriverà il momento e saremo noi a decidere quando e non il signor Lavrov”.
Bisogna prima parlare della riconsegna di zone siriane controllate da altri Stati” ha aggiunto il presidente turco per il quale “l’espressione che il regime ha consegnato queste zone ad altri stati non tranquillizzano la Turchia”, contestando così la giustificazione date da Mosca per il suo intervento militare nel Paese arabo.

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C’è da dire che se la Russia non avesse ordinato il ritiro delle sue truppe dal cantone di Afrin e non avesse rotto l’accordo con i curdi delle Ypg unilateralmente, l’operazione ‘ramoscello d’ulivo’ non sarebbe mai cominciata e a quest’ora i jihadisti armati da Erdodan non occuperebbero la città. 

Ma si sa, liberarsi dei curdi era interesse sia di Erdogan che di Assad.

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