Per la prima volta nella storia dell’Arabia Saudita dieci donne hanno ottenuto la patente di guida. La revoca del divieto di guida per le donne entrerà in vigore il 24 giugno e fa parte di una serie di riforme sociali avviate negli ultimi anni, tra le quali il permesso alle donne di diventare imprenditrici anche senza il consenso del marito o del padre, quello di fare le investigatrici e entrare allo stadio. Nonostante le parziali aperture restano in carcere diverse attiviste per i diritti femminili arrestate questo mese.
Tre giorni fa, polemiche sono esplose in seguito alla pubblicazione, su Vogue, di un articolo che celebrava la revoca del divieto. Sulla copertina del numero di giugno compare una principessa della casa regnante in tacchi alti al volante di un’auto decapottabile, in pieno deserto. L’immagine ha scatenato una ridda di proteste proprio perché 11 attiviste arrestate questo mese rimangono in carcere. La principessa alla guida della decapottabile sulla copertina di Vogue Ad apparire nella fotografia – interamente vestita di bianco e con il capo coperto – Hayfa bint Abdullah al Saud, una delle venti figlie del defunto re Abdullah, di cui la rivista pubblica anche un’intervista sulle riforme sociali avviate dal principe ereditario Mohammad bin Salman. “Nel nostro Paese – afferma la principessa – ci sono conservatori che temono il cambiamento. Personalmente lo sostengo con entusiasmo”. Nello stesso numero Vogue dedica uno spazio anche a Manal al Sharif, finita in carcere nel 2011 per avere sfidato il divieto, pubblicando un video che la mostrava mentre guidava.