Yemen, guerra senza dignità: prigionieri sodomizzati e torturati
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Yemen, guerra senza dignità: prigionieri sodomizzati e torturati

Le testimonianze dalle prigioni segrete in terra yemenita gestite dagli Emirati Arabi Uniti, alleato chiave degli Stati Uniti

Proteste dopo la strage Usa nello Yemen
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20 Giugno 2018 - 19.43


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Una guerra spietata, dove non esistono diritti umani: stuprati, sodomizzati, torturati e filmati durante le violenze per esser poi ricattati e usati come informatori: è il destino di numerosi civili yemeniti detenuti in prigioni segrete in Yemen gestite dagli Emirati Arabi Uniti, alleato chiave degli Stati Uniti.
Un’inchiesta condotta da settimane dall’Associated Press e basata sulle testimonianze di sette vittime di abusi, un ufficiale degli Emirati che ha disertato e ha lasciato il paese e altri testimoni, riferisce di una pratica sistematica di atroci torture commesse da almeno due anni in almeno cinque carceri segrete dello Yemen in guerra.
Uno dei testimoni chiave racconta il programma settimanale delle torture: ci picchiavano di sabato, ci torturavano di domenica, facevano pausa il lunedì e poi riprendevano a torturarci fino a giovedì. Di venerdì ci mettevano in isolamento.
Nella prigione di Beit Ahmed, ad Aden, città del sud dello Yemen controllata anche dalle forze militari degli Emirati, le torture prendono di mira gli organi sessuali: i prigionieri vengono sodomizzati dai loro carcerieri, o con pali di metallo e di legno; ai genitali vengono appese delle pietre, oppure vengono liberati cani in celle dove si trova il torturato.
Queste violazioni sono state anche descritte da alcuni disegni fatti dai prigionieri su piatti di plastica, trafugati fuori dal paese dagli stessi ex detenuti, che parlano all’Ap protetti dall’anonimato per proteggere loro e le loro famiglie.
«La cosa peggiore era cercare ogni giorno la morte ma non trovarla», racconta uno dei detenuti, rimasto due anni in carcere per aver pubblicamente criticato gli Emirati.
L’Ap aveva ricevuto informazioni su abusi e torture ai primi di giugno e Ha impiegato diverso tempo a verificare e individuare almeno cinque prigioni dove si compiono queste violazioni a danno dei detenuti. La maggior parte di questi sono stati arrestati col sospetto di appartenere ad al Qaida e rimangono a lungo senza accuse e processi.
Subiscono le torture mentre vengono filmati perché – ha spiegato un ufficiale emiratino disertore – così possono essere ricattati e costretti a lavorare come informatori.
Gli Stati uniti avevano confermato l’anno scorso di aver interrogato alcuni prigionieri detenuti in queste carceri segrete in Yemen, ma il Pentagono ha detto di non essere a conoscenza di abusi.

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