Sono passati 8 giorni e Cristina Cattafesta è ancora trattenuta in Turchia

La donna, osservatrice elettorale per l'Hdp è stata portata nel centro di identificazione per stranieri di Gaziantep. Non ancora autorizzata la visita consolare sollecitata dalle autorità italiane

Cristina Cattafesta
Cristina Cattafesta
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2 Luglio 2018 - 15.34


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Ancora non si sblocca in Turchia la situazione di Cristina Cattafesta, l’italiana fermata 8 giorni fa dalla polizia nella provincia di Batman, nel sud-est a maggioranza curda, dove si era recata come osservatrice elettorale per l’Hdp.
L’attivista milanese, presidente del Cisda (Coordinamento italiano sostegno donne afghane), è ancora trattenuta nel centro di identificazione per stranieri di Gaziantep, sempre nel sud-est turco, dove è stata trasferita in attesa di espulsione.
 
Le procedure per il suo rinvio in Italia, con divieto di far ritorno in Turchia, risultano in corso, ma senza alcuna tempistica certa. La donna è assistita da un legale locale, che ha potuto incontrare regolarmente. Non risulta invece ancora autorizzata la visita consolare sollecitata dalle autorità italiane in Turchia, che seguono il caso costantemente. 
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