Cambia in Spagna la legge contro la violenza sessuale. Il consenso dev’essere chiaramente espresso, esplicito, altrimenti il rapporto viene considerato violenza. Questo il principio della nuova legge che si ispira a quella tedesca e svedese.
“Se una donna non dice espressamente si’ – ha detto la vicepremier spagnola, Carmen Calvo – tutto il resto è no. E’ così che la sua autonomia viene preservata, insieme alla sua libertà e al rispetto per la sua persona e la sua sessualità”.
La decisione del governo di Madrid dopo le durissime polemiche nel paese scatenate dal caso dello stupro di Pamplona e dopo l’uscita dal carcere dei 5 uomini del branco responsabili della violenza.
I cinque, che hanno tra i 27 e i 29 anni e sono originari di Siviglia, nel giugno del 2016 violentarono una ragazza di 18 anni. Lo scorso aprile erano stati condannati a 10 anni invece dei 20 chiesti dall’accusa perché il reato era stato ridotto da “stupro” a semplice “abuso” perché la ragazza aveva un atteggiamento “passivo o neutrale”. La decisione del tribunale aveva scatenato in Spagna fortissime polemiche e dato vita a numerose manifestazioni di protesta in tutto il paese.
Ma non basta perchè nel giugno scorso il giudice ha deciso di concedere ai cinque del branco la libertà provvisoria in attesa dell’appello. Hanno versato la cauzione di 6mila euro e hanno ottenuto la libertà: hanno solo l’obbligo di firma e il divieto di ingresso a Madrid, dove vive la vittima.
I cinque si vantavano su un gruppo WhatsApp del loro gesto e tra di loro si chiamavano “manada”, appunto “branco”. La decisione di declassare il reato di cui erano accusati ad “abuso” aveva scatenato proteste e manifestazioni in tutta la Spagna. Polemiche che si sono nuovamente riaccese alla notizia della loro scarcerazione.
