Orrore che dimostra una volta di più il livello di insicurezza e inciviltà delle carceri non solo del Brasile ma di molti stati dell’America latina (per prendere in esame solo per continente): un adolescente brasiliano di 16 anni è stato decapitato, mutilato e smembrato da giovani narcotrafficanti membri del cartello Primer Comando de la Capital (Pcc) in una prigione nello Stato brasiliano di Roraima.
Il colonnello Paulo Roberto Macedo, ministro della Sicurezza in Roraima, ha reso noto che «membri del Pcc hanno decapitato il giovane Paulo Henrique Medeiro Soares nel carcere Homero de Souza di Boa Vista». Gli avrebbero tagliato la testa, il braccio ed estratto le budella. Avrebbero utilizzando i pezzi di un wc.
Il giovane era finito in carcere per il presunto furto di un telefono. Il suo passo falso? Avere il tatuaggio di una banda rivale. Una guardia ha affermato: «Entrando nell’unità ha detto che era un membro del PCC, ma all’interno è stato identificato come membro del gruppo rivale a causa di un tatuaggio. Apparentemente è stato ucciso per questo».
Come misura di sicurezza, dall’anno scorso, le fazioni rivali vengono tenute in aree separate.
Nato negli anni ’90 all’interno di una prigione di San Paolo, il Pcc è l’organizzazione criminale più potente del Brasile.
La settimana scorsa è stato arrestato in una residenza di Asuncion, in Paraguay, uno dei membri più importanti di questa organizzazione, Eduardo Aparecido de Almeida.
Ha il tatuaggio di una gang rivale: ragazzino decapitato in un carcere brasiliano
Il sedicenne era stato arrestato per il furto di un telefono. A farlo a pezzi sono stati i detenuti legati a un gruppo narcos
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23 Luglio 2018 - 15.27
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