Era noto come “lo strangolatore di Aquisgrana” ma il suo vero nome era Egidius Schiffer, serial killer che è morto a 62 anni mentre si trovava in carcere a causa di una scossa elettrica che l’uomo ha provocato nel corso di un gioco autoerotico.
Davanti alle guardi carcerarie che hanno aperto la sua cella la mattina seguente si è presentata una scena difficile da dimenticare: Schiffer aveva rimosso un cavo elettrico dalla lampada che teneva sul comodino e l’aveva avvolto sul pene e sui capezzoli. Dopo aver collegato l’altra estremità a una presa elettrica ha ricevuto nel corpo la scossa che è risultata fatale.
Gli inquirenti hanno fatto sapere fin da subito che non sospettavano l’intervento di terzi e il legale di Schiffer ha escluso il suicidio. Il killer scontava l’ergastolo per aver ucciso – e poi sepolto nei boschi – cinque autostoppiste tra il 1983 e il 1990. In tre casi l’ex assicuratore aveva violentato le sue vittime dopo averle immobilizzate. La polizia è riuscita a catturare Schiffer nel 2007, oltre 17 anni dopo il suo ultimo omicidio. Gli esami del Dna sono stati decisivi per incastrarlo, dato che la confessione da lui fornita in un primo momento è stata ritrattata: aveva detto di essersi addossato le responsabilità degli omicidi perché, essendo sadomasochista, aveva pensato che la reclusione in carcere potesse essere eccitante.