Il fumettista Padovani e il marito pestati a sangue in Belgio: "sporchi gay"
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Il fumettista Padovani e il marito pestati a sangue in Belgio: "sporchi gay"

L'artista ha pubblicato su Facebook le foto dei loro visi insanguinati. Ad aggredire la coppia sarebbero stati i vicini, a Gand, che già nel passato avevano avuto atteggiamenti violenti

Mauro Padovani e il marito Thomas in ospedale
Mauro Padovani e il marito Thomas in ospedale
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13 Agosto 2018 - 06.18


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Un fatto gravissimo. Ha postato su facebook le foto dei loro volti insanguinati Mauro Padovani, fumettista italiano residente in Belgio, che ha denunciato alle forze dell’ordine e sui social di essere stato aggredito nei giorni scorsi insieme al marito, Tom Freeman, da vicini di casa che già in passato avevano avuto nei loro confronti atteggiamenti omofobi aggressivi. Il pestaggio è avvenuto nella loro casa di Gand. Padovani ha denunciato sui social altre recenti aggressioni ai danni di coppie omosessuali in Belgio. Molte le attestazioni di solidarietà alle vittime sulla pagina facebok del disegnatore.

 

Tutto è cominciato davanti la casa di mauro e Thomas. I due sono saliti in macchina, la coppia di vicini era nascosta  tra le auto. “Mio marito ha aperto la portiera e gli ha detto: ‘Cosa succede?’ Lei gli ha dato un pugno in faccia, lui gli ha dato una ginocchiata nella schiena, l’ha buttato per terra e gli ha fratturato due vertebre. Allora io sono uscito con quella cosa di metallo per bloccare il volante e gli ho detto ‘Andate via’, per difendere mio marito. Questo qua è giovane, io fisicamente non sono un combattente. Questo ragazzo è  riuscito a prendere possesso di questo coso di metallo, non sono scappato, sono rimasto lì a prendermi tutte queste gran legnate, mi ha colpito una ventina di volte. E l’ultima è stata in testa, per un attimo ho perso conoscenza e dopo mi sono ripreso. Ho aperto gli occhi e ho sentito mio marito che mi chiamava ‘Mauro Mauro Mauro aiutami’, io ero lì e gli dicevo ‘Thomas non riesco ad aiutarti’ perché non riuscivo a muovermi. Di tutta questa cosa  è stata la cosa più brutta: essere per terra e non poter aiutare mio marito che chiedeva aiuto”.

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