Un vero e proprio crollo della fiducia nei confronti di Facebook, il social network più popolare al mondo. Almeno stando alla ricerca realizzata dal Pew Research Center, che ha intervistato 4.594 statunitensi maggiorenni tra il 29 maggio e l’11 giugno scorsi, dopo lo scandalo di Cambridge Analytica.
Dalla ricerca emergono dati preoccupanti per il colosso di Mark Zuckerberg. Un americano su quattro ha infatti cancellato l’app di Facebook dal proprio smartphone. Secondo l’indagine il 74% degli statunitensi ha fatto almeno una delle seguenti attività nei dodici mesi precedenti all’intervista: ha modificato le impostazioni di sicurezza, si è staccato dal social network per qualche settimana o ha eliminato l’app dallo smartphone (il 26%).
La disaffezione a Facebook è stata maggiore tra i giovani in ciascuna delle tre azioni: per esempio, il 44% dei ragazzi tra i 18 e 29 anni ha dichiarato di aver rimosso il social dal proprio telefono, contro il 12% delle persone con più di 65 anni.
Il comportamento più diffuso, che ha interessato oltre la metà degli intervistati, il 54%, è stata la regolazione delle impostazioni sulla privacy. Un dato, questo, che potrebbe derivare anche dalla campagna post-scandalo portata avanti da Facebook, che ha introdotto impostazioni più trasparenti e ha insistito affinché i suoi utenti scegliessero opzioni più accorte per la gestione delle proprie informazioni personali. Suggerimenti che sono stati colti in modo particolare dai giovani (il 64%, contro il 33% degli over 65).
Lo scandalo esploso a metà marzo aveva portato alla luce l’abuso di una società di consulenza, Cambridge Analytica, che aveva raccolto dati su decine di milioni di utenti Facebook senza il loro permesso. La notizia della falla nella sicurezza fece perdere all’azienda di Zuckerberg diversi miliardi di dollari in borsa. E causò un vistoso calo della fiducia degli utenti. Calo che, a quanto sembra, continua.
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