Ecco cosa succede ora che la Ue ha bocciato la manovra
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Ecco cosa succede ora che la Ue ha bocciato la manovra

Il martedì infatti è il giorno in cui l'esecutivo dell'Ue tiene la sua riunione settimanale.

Di Maio e Salvini
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23 Ottobre 2018 - 09.37


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La manovra con cambia, almeno per ora. E’ in sintesi questa la risposta dell’Italia all Unione europea. Nonostante ci sia tutta la volontà di sedersi a un tavolo per un confronto, anche a oltranza, come ha spiegato il premier Conte “se io oggi di fronte alla lettera dei commissari europei dicessi ‘sì abbiamo sbagliato’, vorrebbe dire che la manovra è azzardata e imprudente. Non è così”, “è ben articolata”.

A questo punto la palla passa di nuovo alla Commissione europea, braccio esecutivo dell’Ue che controlla e approva i bilanci delle zone dell’euro, che oggi discuterà e deciderà le prossime fasi della procedura per la valutazione della manovra italiana. Il martedì infatti è il giorno in cui l’esecutivo dell’Ue tiene la sua riunione settimanale. La bocciatura da parte del Collegio dei commissari di Strasburgo sembra praticamente scontata. Nell’ordine del giorno si legge che oggi a Strasburgo si discuterà dell’opinione “nel quadro dell’articolo 7 del regolamento Ue 473 del 2013, che stabilisce le disposizioni comuni per il seguito e la valutazione dei progetti di bilancio e per la correzione dei deficit eccessivi negli Stati membri della zona euro”.

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Il regolamento citato al punto 11 dell’ordine del giorno è quello che prevede la possibilità per la Commissione di chiedere a un Paese membro un nuovo Documento programmatico di bilancio entro due settimane dalla trasmissione del medesimo all’esecutivo europeo, nel caso in cui questo preveda una “inosservanza particolarmente grave” degli obblighi previsti ai sensi del patto di stabilità. Ciò che potrebbe fare oggi.

Nella lettera recapitata dalla Commissione al ministro dell’Economia Giovanni Tria si scriveva esplicitamente che la deviazione rispetto al percorso concordato con la Commissione, unitamente al mancato rispetto della regola del debito e alla mancata validazione delle previsioni del governo da parte dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio “sembrerebbero indicare un ‘mancato rispetto particolarmente serio degli obblighi della politica di bilancio ai sensi del patto di stabilità'”. Sulla questione è prevista una comunicazione in collegio del vicepresidente Valdis Dombrovskis e dei commissari Pierre Moscovici e Marianne Thyssen. L’ordine del giorno prevede che sulla questione venga “diffuso” un documento: quindi, fermo restando che il collegio è sempre libero di decidere diversamente, è probabile che la decisione arrivi oggi.

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Se dovesse arrivare la quasi certa bocciatura, l’Italia avrebbe a disposizione tre settimane per trovare un accordo su come ridurre il deficit (in sostanza, l’Italia dovrebbe presentare nuovamente un progetto di bilancio modificato). Fino a ora questa opzione, cioè il respingimento da parte di Bruxelles di una manovra nazionale, non è mai stata usata. Se il governo italiano decidesse di non adattare la Finanziaria alle regole europee, potrebbe essere intrapresa contro l’Italia un’azione punitiva. Potrebbe arrivare cioè la procedura per debito eccessivo. La procedura per i disavanzi eccessivi (Pde) è regolata dall’articolo 126 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Essa sostiene il braccio correttivo del Patto di stabilità e crescita (Psc) dell’Ue.

I paesi dell’Ue devono dimostrare una solida finanza pubblica e soddisfare due criteri: il loro disavanzo di bilancio non deve superare il 3% del prodotto interno lordo (Pil); il debito pubblico (debito del governo e degli enti pubblici) non deve superare il 60% del Pil.

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