Una sentenza giusta vista la gravità di quello che è accaduto: è stato condannato all’ergastolo Bruce McArthur, 67 anni, il giardiniere serial killer del Gay Village di Toronto. L’uomo è stato riconosciuto colpevole di otto omicidi e gli è stata negata la possibilità di chiedere la grazia per 25 anni.
Molte delle vittime avevano legami con il Gay Village di Toronto, come l’imputato, e alcuni erano suoi amici stretti. Il giudice ha stigmatizzato in particolare il fatto che McArthur abbia sfruttato le vulnerabilità delle vittime: due erano periodicamente senza tetto e tossicodipendenti, uno era un rifugiato vicino all’espulsione ed altri erano sposati ma non avevano rivelato la loro sessualità alle loro famiglie.
Il giardiniere adescava le sue vittime tramite app dedicate a gay di una certa età e sovrappeso oppure girando in città con il suo furgone. Sul suo profilo si descriveva come alto un metro e 78, del peso di 100 kg e alla ricerca di uomini giovani. «Posso essere un timido finché non ti conosco ma sono un romantico sincero», aveva scritto. Sulla sua pagina di Facebook, invece, aveva messo foto di gatti, figli, nipoti e di se stesso nei panni di Babbo Natale.
I resti delle vittime sono stati trovati in abitazioni nei cui prati McArthur aveva fatto dei lavori. Era solito offrire le sue prestazioni gratuitamente in cambio di spazi nei quali custodire la sua attrezzatura e le fioriere.
Eragastolo per il serial killer dei gay: uccise otto persone
Bruce McArthur era il giardiniere del Gay Village di Toronto. L'uomo è stato riconosciuto colpevole di otto omicidi e gli è stata negata la possibilità di chiedere la grazia per 25 anni.
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8 Febbraio 2019 - 20.34
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