Il dolcetto razzista fa passare dei guai a una boulangerie di Lione
Top

Il dolcetto razzista fa passare dei guai a una boulangerie di Lione

Il proprietario è stato costretto a ritirare il dolcetto 'Mamadou' e si è giustificato: "lo hanno creato i miei predecessori, ma non c'è più motivo per cui venga prodotto"

Il Mamadou
Il Mamadou
Preroll

globalist Modifica articolo

22 Febbraio 2019 - 17.05


ATF

È nata una piccola polemica in Francia, subito domata grazie alla diplomazia del diretto interessato: una boulangerie di Lione ha ritirato infatti dal mercato un dolcetto, chiamato Mamadou, che rappresenta in modo caricaturale la testa di una persona di colore. La protesta è montata sui social network e il proprietario ha spiegato: “Questo dolce è stato creato dai miei predecessori, non sono assolutamente stato io a pensarlo. Non ho mai avuto un problema prima. Non c’è mai stata una lamentela. Ma capisco, e trovo normale e giustificata la reazione”.
Il proprietario della boulangerie ha quindi concluso spiegando che non vi era più nessun motivo di produrre quella pasta, se faceva male a qualcuno. “Il mio obiettivo è assolutamente di non provocare o insultare o altro”, ha assicurato.
Non è la prima volta che in Francia una panetteria viene accusata di razzismo per uno dei suoi dolci. E anche in Svizzera una polemica è sorta nel 2017, in merito al noto “Moretto”. È dal 1946 che l’argoviese Dubler produce e vende i tipici cioccolatini farciti di schiuma, che a nord delle alpi sono conosciuti con gli appellativi di Mohrenkopf (testa di moro, ndr.) e Tête de negre. Il Comitato contro i dolci razzisti aveva lanciato una petizione sul portale change.org per abolire questa nomenclatura “palesemente razzista”.

Leggi anche:  La Francia condanna l'attacco dell'Iran a Israele
Native

Articoli correlati