È quasi incredibile come gli esponenti dei governi autoritari di tutto il mondo abbiano un’agenda politica simile: mentre in Italia Salvini promette la legittima difesa, il suo amico Bolsonaro in Brasile promuove una liberalizzazione sul porto d’armi e dichiara che se qualcuno cercasse di entrare nella sua casa lo accoglierebbe con la sua doppietta.
“Io, per esempio, sono un uomo e in quanto tale devo proteggere mia moglie: se un uomo entra nella mia casa beh, allora bisogna usare le pallottole” ha dichiarato.
Mercoledì scorso, il presidente brasiliano ha varato un decreto in base al quale varie categorie di cittadini – fra i quali i camionisti, i dirigenti politici e i giornalisti – possono non solo possedere armi da fuoco nel loro domicilio ma anche circolare con le stesse armi, cariche. Secondo Bolsonaro, esiste un clamore del popolo a favore di una liberalizzazione delle regole sul possesso e il porto d’armi, che è stato del resto uno dei leitmotiv della sua campagna elettorale.
Il suo decreto, però, ha sollevato numerose obiezioni: Rosa Weber, magistrato del Supremo Tribunale Federale (Stf) gli ha chiesto di comunicare entro la fine di questa settimana i fondamenti legali della sua riforma, mentre nelle due camere del Parlamento si discute di una possibile incostituzionalità del suo contenuto.
Più armi per tutti: il fascista Bolsonaro porta la guerra in Brasile
Il Presidente brasiliano ha varato un decreto che permette ad alcune categorie di portare armi cariche con loro
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13 Maggio 2019 - 20.13
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