Sepolti i resti di donne e partigiani usati dai nazisti come cavie umane

Nella prigione di Plötzensee i furono giustiziati oltre 2.800 detenuti. I loro corpi erano stati usati da Reich per una serie di esperimenti anatomici

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13 Maggio 2019 - 17.30


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Una storia terribile: i resti di persone che i nazisti utilizzarono come cavie dei loro esperimenti medici sono statisepolti a Berlino, con una cerimonia funebre a oltre settant’anni dalla fine del regime di Hitler.
Si tratta di quasi 300 microscopici campioni di tessuto organico di partigiani, per la maggior parte donne, condannati a morte: dopo la fucilazione, nella prigione di Plötzensee in cui erano reclusi e in cui furono giustiziati oltre 2.800 detenuti, i loro corpi furono utilizzati dal Reich per esperimenti condotti presso l’Istituto di Anatomia dell’Università di Berlino.
I resti che verranno sepolti oggi sono stati ritrovati nel 2016 dai discendenti del docente nazista di anatomia Hermann Stieve, che li hanno consegnati ad un memorial group tedesco.

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