Nel 2016, nella sua campagna di propaganda per la Brexit, l’ex sindaco di Londra Boris Johnson – ora tra i favoriti per prendere il posto di Theresa May alla guida del partito conservatore – aveva dichiarato che il Regno Unito spediva ogni settimana a Bruxelles 350milioni di sterline. Cosa assolutamente falsa e per la quale ora Johnson sarà portato davanti alla sbarra con l’accusa di condotta scorretta nell’esercizio di un incarico pubblico grazie a un crowdfunding.
A citarlo in giudizio è Marcus Ball, 29 anni, che con i soldi raccolti con la campagna – 400mila sterline – riuscirà a pagare il team di avvocati necessario per portare Johnson davanti ai giudici.
Johnson è stato, secondo l’accusa, fondamentale per il risultato del referendum e per questo la sua condotta è considerata ancora più grave. Dovrà presentarsi innanzitutto davanti al tribunale per un’udienza preliminare in cui si deciderà se il caso va portato davanti alla Corte.
Ovviamente, Johnson respinge le accuse attraverso il suo avvocato, Adrian Darbishire, che parla apertamente di ‘manovra politica’.
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