Viene diffuso un video hard sul posto di lavoro, si suicida una donna di 32 anni
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Viene diffuso un video hard sul posto di lavoro, si suicida una donna di 32 anni

La tragedia avviene in Spagna e ora la polizia indaga per scoprire chi è il responsabile. Denunciata l'azienda Iveco dal sindacato: "sapeva e non ha agito"

La fabbrica Iveco dove lavorava la donna
La fabbrica Iveco dove lavorava la donna
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29 Maggio 2019 - 16.50


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Una brutta storia in Spagna che ricorda quella nostrana e altrettanto triste di Tiziana Cantone: una donna di 32 anni si è suicidata in seguito alle pressioni ricevute sul posto di lavoro a causa di un video hard diffuso da terzi tra i suoi colleghi di lavoro alla fabbrica Iveco di San Fernando de Henares. 
Ora gli agenti stanno indagando per capire se è stato commesso un reato contro l’onore e l’intimità della donna. Uno dei colleghi, Ivan Cancho, membro del sindacato Cgt, ha dichiarato che la vittima ha subito parecchia pressione dal 23 maggio (giorno in cui è stato diffuso il video) al giorno della morte: “C’erano sguardi, persone che andavano alla sua postazione di lavoro per sapere chi era la collega” ha raccontato. 
I media hanno riferito che la donna era sposata e madre di due bambini piccoli. La conferedazione sindacale Commissioni operaie (Ccoo), a cui la lavoratrice era iscritta, ritiene che i fatti costituiscano molestia sessuale e hanno annunciato che presenteranno denuncia contro “l’inazione dell’azienda”, che “dal 23 maggio sapeva che la donna era molestata da un collega e non ha fatto nulla per evitarlo”. Il codice penale prevede una pena fra tre mesi e un anno di carcere in caso di diffusione di registrazioni audiovisive di una persona senza la sua autorizzazione, “quando questa divulgazione danneggia gravemente la sua intimità”.

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