Ci mancava lo spaccone bis, quello che sembra deciso a fare da sponda ai disegni di Trump che vuole un Regno Unito nemico dell’Europa: Boris Johnson avverte l’Ue: se diventasse nuovo premier britannico, rifiuterebbe di pagare i circa 39 miliardi di sterline (oltre 40 miliardi di euro) di conto per il divorzio, senza un nuovo accordo sulla Brexit.
Il candidato di punta alla leadership dei conservatori ha aperto così la sua campagna, in un’intervista al Sunday Times.
Johnson, tra i principali alfieri della Brexit, ha spiegato di aspettarsi un accordo di separazione migliore di quello che è stato concordato con Bruxelles. Poi ha assicurato di essere l’unico conservatore in grado di vincere la sfida con i laburisti di Jeremy Corbyn e il Brexit Party di Nigel Farage. Ed ha avvertito che la sopravvivenza dei Tory dipende dall’uscita del Regno Unito dall’Ue il 31 ottobre, con o senza un accordo.
Argomenti: boris johnson