Una cattiveria e un odio che no sono andati via. Ed è una vera vergogna: un ex membro dell SS naziste è stato incriminato per incitazione all’odio per i suoi commenti su un massacro di civili francesi nel 1944, di cui fu uno dei responsabili. Lo ha confermato il tribunale tedesco di Hildesheim.
L’uomo, che oggi ha 96 anni, non può essere incriminato per l’uccisione di 86 civili nel villaggio francese di Ascq, presso la frontiera belga, perché i fatti sono caduti in prescrizione.
Karl Muenter dovrà però rispondere delle parole sprezzanti pronunciate durante un documentario andato in onda sull’emittente pubblica Ard a fine 2018.
Oltre ad aver minimizzato l’Olocausto, l’ex SS disse che i civili di Ascq se l’erano cercata, aggiungendo che se uno scappa, chi l’ha arrestato “ha il diritto di sparargli”.
Il “massacro di Asq” avvenne nella primavera del 1944. Dopo che la resistenza francese aveva fatto saltare la vicina linea ferroviaria, senza causare vittime, i nazisti catturarono 86 uomini e ragazzi del villaggio e li fucilarono.
Appresa la notizia dell’incriminazione, almeno 17 abitanti del villaggio stanno valutando se costituirsi parte civile al processo, scrive il quotidiano francese La Voix du Nord. Fra loro vi sono nove membri della famiglia Baratte. Uno di loro, il 90enne Andrè, aveva allora 15 anni. Scampò al massacro probabilmente perché dimostrava meno della sua età, ma suo padre fu ucciso.
"I civili uccisi se la sono cercata": ex Ss nazista incriminato per incitamento all'odio
Karl Muenter ha commentato con espressioni sprezzanti il massacro di Ascq, un villaggio francese dove i tedeschi uccisero 86 persone
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24 Luglio 2019 - 09.55
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