Europa League, il Toro all'ultimo ostacolo

Oggi il Torino si candida a vivere una nuova emozionante avventura.

Cairo
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20 Agosto 2019 - 08.25


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La corsa del Torino verso la fase finale dell’Europa League 2019-2020 prosegue a ritmo spedito. Dopo aver eliminato nel doppio confronto i bielorussi dello Shakhter Soligorsk, la formazione granata adesso è attesa dalla delicata sfida contro gli inglesi del Wolverhampton, compagine che milita nel campionato di Premier League.

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Si tratta di un obiettivo molto sentito dalla società del presidente Urbano Cairo, che ritorna a giocare nel torneo continentale cadetto a distanza di cinque anni dall’ultima apparizione in Europa League. Al tempo, con l’ex allenatore della Nazionale Gian Piero Ventura in panchina, il Toro riuscì a staccare il biglietto per la fase finale della competizione dopo aver egregiamente superato la fase preliminare, arrivando addirittura nella fase a eliminazione diretta prima fermarsi agli ottavi di finale contro lo Zenit San Pietroburgo.

Oggi il Torino si candida a vivere una nuova emozionante avventura. La stagione del Toro era cominciata con il ritiro di Bormio agli ordini di mister Walter Mazzarri, dopo che l’ultimo campionato si era chiuso con un più che discreto settimo posto, piazzamento di tutto rispetto ma che non aveva garantito alla società granata la possibilità di qualificazione nel torneo di Europa League.

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Poi l’estromissione del Milan dalle coppe europee per i noti fatti del Fair Play finanziario e l’ingresso dei granata al posto dei rossoneri, l’esordio ai preliminari contro gli ungheresi del Debrecen e, infine, il doppio confronto con il Soligorsk.

Due avversari certamente non allo stesso livello del Torino, ma che i granata hanno saputo superare con la determinazione di un grande club. Adesso l’ostacolo si chiama Wolverhampton: se il Toro vorrà raggiungere Roma e Lazio nella fase a gironi, allora dovrà gettare il cuore oltre l’ostacolo per superare l’ostica squadra inglese.

Patrick Cutrone e compagni hanno già esordito in Premier League, pareggiando (0-0) in trasferta in casa del Leicester. Come da pronostico, invece, i Wolves si sono sbarazzati agevolmente dei nordirlandesi dei Crusaders prima e degli armeni del Pyuniuk poi, centrando l’accesso agli spareggi finali di Europa League

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Quella dei Wolves è una storia da raccontare. Cinque anni fa il club navigava nella terza serie inglese. Da allora, con l’arrivo della nuova proprietà cinese, è stato un crescendo di successi e promozioni, culminati con il settimo posto dello scorso anno in Premier League e il ritorno in Europa League, competizione in cui la squadra aveva centrato già una finale nel 1972.

Insomma, per il Torino si tratta di avversario da affrontare con tutte le cautele del caso e che testerà il reale potenziale del club piemontese. La formazione inglese allenata da Nuno Espirito Santo quest’anno ha investito quasi cento milioni di euro per assicurarsi otto giocatori di primo livello. Tra questi il già citato Cutrone, l’attaccante azzurro arrivato dal Milan per poco meno di venti milioni, e il difensore Jesus Vallejo dal Real Madrid.

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Il Wolverhampton oggi è una formazione completa in ogni reparto e gioca un calcio proiettato verso l’attacco, veloce e tecnico. Il Toro, per superare gli inglesi nel doppio confronto, dovrà sciorinare il suo calcio migliore ed essere impeccabile dal punto di vista della costanza e dell’intensità.

Intanto, alla fase a gironi sono già entrate di diritto Lazio e Roma. Se i giallorossi sono già certi dell’ingresso in prima fascia, tra le teste di serie, in vista del sorteggio dei raggruppamenti di Nyon, la Lazio pende in bilico tra la prima e la seconda fascia: i biancocelesti dovranno incrociare le dita, sperare nella Dea bendata e in qualche risultato fortunoso delle qualificazioni della competizione maggiore europea.

Per il Torino, invece, dovessero i granata superare i Wolves agli spareggi finali, si aprirebbero le porte della terza fascia al massimo: dopo tante gare e sacrifici estivi, il Toro potrebbe dunque ritrovarsi in un girone di ferro, con corazzate del calibro di Arsenal e Manchester United.

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Il gusto delle sfide impossibili non è mai mancato agli uomini di Mazzarri che sapranno, anche in questo caso, trarre il meglio.

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